Io sono di Milano e amo questa città, non solo perché ci sono nato ma perché la sento viva, frenetica e sempre alla ricerca di una sua evoluzione basata sull’esperienza del passato e sullo sviluppo immaginato per il futuro proprio come mi piace pensare di essere io.
Milano Verticale è un progetto che ho iniziato da poco tempo, che mi porta e porterà a scoprire i vari aspetto della città, ho pensato ad un modello stilistico basato sulla doppia esposizione in sviluppo per rendere meglio l’idea di una città in movimento ma con contorni ben definibili che vive il Suo mondo in equilibrio tra il presente ed il futuro, quasi in una modalità olistica ma movimentata dalle attività e dagli accadimenti.
I quartieri della Milano Verticale chiamati City Life e Isola di Porta Nuova mi hanno sempre dato l’impressione che sono stati progettati per mettere in equilibrio le costruzioni abitative e/o commerciali con gli ampi spazi di Natura creata, un equilibrio che però non è naturale è stato creato dall’uomo ma non per l’uomo. Girando e visitando i nuovi quartieri mi sembra di essere inserito nel disegno di un grande progetto, diverso dal solito aspetto di una Milano che conoscevo e che non esiste più, un progetto che esteticamente può anche piacere, ma che non mi sembra muovere a me emozioni tali sentirmi coinvolto. La mia impressione che sento sulla pelle è quella di sentirmi inserito nel disegno progettuale come un accessorio, come una figura che serve solo a coprire gli ampi spazi vuoti sul cemento. Una realtà quindi fredda ed isolata non comunitaria, Milano non ha più “il cuore in mano” ha soltanto gli occhi che brillano e guardano al futuro, una Milano per “tempi moderni”